mercoledì 9 settembre 2020

Recensione: Fiori sopra l'inferno


Titolo: Fiori sopra l'inferno
Autore: Ilaria Tuti
Casa Editrice: TEA
Prima pubblicazione: gennaio 2019
Pagine: 366
Prezzo: ebook 3,99 €/cartaceo 16,05 € (flessibile 4,75 €)
Link d'acquisto: Clicca Qui
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama: «Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell'orrido che conduce al torrente, tra le pozze d'acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l'esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l'inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l'inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall'età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l'indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».

"Che cosa devo cercare?" le chiese, dopo qualche minuto che rovistava alla cieca.
Alla fine ce l'aveva fatta a invocare aiuto.
"Gli occhi" rispose Teresa. "Non li abbiamo ancora trovati."

Buon pomeriggio miei cari lettori e bentornati sul blog!

Oggi sono qui per parlarvi di un thriller tutto all'italiana, che ho letto ad inizio agosto e ho amato alla follia.
Il romanzo in questione è Fiori sopra l'inferno di Ilari Tuti, si tratta del suo esordio come scrittrice...e posso dire un inizio molto promettente!

La vicenda principale si svolge a Travenì, piccolo paese di montagna, il quale durante i preparativi per i festeggiamenti di San Nicola, viene sconvolto dal ritrovamento, lungo un sentiero boschivo, del corpo nudo, e adagiato in una posizione rituale, di un uomo al quale il killer dopo averlo ucciso in maniera brutale, gli ha strappato gli occhi (a mani nude) e con i vestiti insanguinati ha dato vita ad un fantoccio che lo rappresenta (una sorta di totem rituale).

Ad occuparsi del caso viene chiamata Teresa Battaglia, commissario e profiler dalla mente acuta e dalla lingua tagliente.
Al suo fianco nel corso delle indagini, oltre agli agenti Parisi e De Carli, arriva l'ispettore Massimo Martini, trasferitosi appena in paese.

Al primo omicidio se ne susseguono altri, tutti collegati tra loro da un filo sottile, ma estremamente importante e delicato.

Alla vicenda principale si aggiunge una vicenda successa molti anni prima, e collegata in qualche modo agli omicidi appena avvenuti.
Infatti l'intera storia si svolge su due diversi archi temporali e presenta diversi punti di vista...rendendo così la narrazione più intrigante tanto da affascinare il lettore e tenerlo incollato alle pagine.

Teresa Battaglia è un personaggio duro e sicuro di sé, ma che allo stesso tempo combatte contro la sua fragilità interiore.
Si tratta di un personaggio umano e privo di ogni cliché; infatti è una donna non più giovane in lotta con il suo corpo e la malattia che l'affligge da tempo: il diabete.
E adesso, che è alle prese con un caso complicato, piano piano si manifestano i sintomi di una malattia che la spaventa più di qualsiasi cosa, ed è in grado di rubarle i ricordi e chi è lei!

Dall'altra parte vi è l'ispettore Massimo Martini, il quale si trova in perenne contrasto con il suo commissario, ma dal quale è sicuro d'imparare molto e alla quale comincia ad affezionarsi (come un "figlio") come è successo agli altri poliziotti.
Lui rappresenta, di più, il classico ispettore dei romanzi polizieschi, ma estremamente perfetto in coppia con Teresa Battaglia: poiché se lei rappresenta l'intuizione, lui rappresenta la certezza...ed è ciò che li porta a risolvere il caso attorno al quale ruota l'intero romanzo.

Vorrei spendere anche due parole per il serial killer, il quale, come dice il commissario, è prima di tutto una vittima ( e la colpa è di chi lo ha "cresciuto") e non comprende il significato della vita e della morte...
In questo romanzo mi sono ritrovata a provare dispiacere per l'assassino, poiché andando avanti nella lettura ci si rende conto che non è sua la colpa di quello che è diventato, e delle azioni che si ritrova a compiere (spinto da diverse motivazioni da una parte valide dall'altra no).

Inoltre l'autrice con i diversi capitoli dedicati ai tempi antecedenti la vicenda, ci porta in un preciso momento della storia di tutti noi...dove all'interno degli orfanotrofi, nel periodo nazista e quello subito successivo, venivano fatti esperimenti sui bambini...ed è proprio da questo fatto che parte poi tutta la vicenda principale...

Leggere questo romanzo ti smuove qualcosa dentro, poiché ci si rende conto di cosa sia in grado di fare l'essere umano, senza provare un minimo di risentimento e tristezza per le vite rubate e deviate dal loro corso naturale.

Si tratta di una lettura assolutamente consigliata.
Adesso non vedo l'ora di mettere le mani su Ninfa Dormiente per ritornare a vivere una nuova vicenda in compagnia di Teresa Battaglia e della sua particolare famiglia!

Guardò il proprio riflesso sul vetro della finestra.
Vide una donna con le rughe e scarmigliata, il viso stanco e gli occhi lucidi.
Era il suo viso, quello. Il viso di una guerriera.

Siamo arrivati alla fine...correte a recuperare questa lettura, se ancora non l'avete fatto!

Vi aspetto alla prossima recensione!

Rachele




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