martedì 9 novembre 2021

 Libri invisibili: La lettrice di Cechov


Titolo: La lettrice di Cechov
Autore: Giulia Corsalini
Casa Editrice: Nottetempo
Prima pubblicazione: settembre 2018
Pagine: 197
Prezzo: ebook 7,99€/ cartaceo 13,30€
Link d'acquisto: Clicca Qui
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama: Nina ha quarant'anni e una figlia, è ucraina, ha studiato ma non ha soldi per mantenere la famiglia. Deve abbandonare il suo paese e il marito malato. Cosa può fare in Italia se non i lavori domestici? Ma Nina è anche una lettrice appassionata, e nel tempo libero frequenta la biblioteca dell'università della cittadina in cui si è trasferita. Una piccola svolta del destino, ed eccole aprirsi una possibilità insperata: collaborare col carismatico professore che dirige l'Istituto di Slavistica. Ma quale futuro le si offre? Ripartire, rimanere, recuperare un rapporto con la figlia, chiarire la sua relazione col professor Giulio De Felice, pensare prima agli altri o a sé? Alternative importanti in un'esistenza minima come quella di noi tutti, scelte che possono costare tutto quello che ha da dare: felicità, senso di sé, l'amore degli altri, l'amore per se stessa. Con passo discretamente cechoviano, Corsalini mette in scena una storia esemplare, un teatro privato fatto di passioni silenziose, di coraggio senza testimoni, dello stoicismo e della dignità senza pretese degli uomini e soprattutto delle donne che ogni giorno mandano avanti il mondo.


Avevo portato dall'Ucraina alcuni libri, la Bibbia, La figlia del capitano, Anna Karenina, Le notti bianche nella piccola edizione ottocentesca che a casa tenevo sopra il pianoforte, i due cari volumi sgualciti dei racconti di Cechov. Rileggevo soprattutto questi ultimi: Sul carro, La mia vita, Tre anni, Mia moglie, Racconto di un uomo in incognito, Storia noiosa...Quei racconti ricostruivano attorno ai miei sentimenti disordinati, pieni di sofferenza e incapaci di capire, il senso di un destino comune, con termini asciutti e pregnanti, senza una parola di troppo.


Buongiorno miei cari lettori e bentornati sul blog!

Dopo una lunga assenza, sia sulla pagina Instagram sia qui sul blog, sono tornata (e questa volta spero con una cadenza più regolare) a parlarvi di quello che più mi piace: i libri.
E proprio per questo ho deciso di festeggiare il mio ritorno con un nuovo appuntamento della rubrica Libri invisibili, e il romano di cui discuteremo oggi è La lettrice di Cechov di Giulia Corsalini.

Prima di addentrarci nel vivo del romanzo mi sembra doveroso ringraziare due persone in particolare: la prima è Chiara Martini (Canale YouTube) la quale in uno dei suoi video consigliava la lettura di questo romanzo; la seconda è la mia coinquilina Matilde che sentendomene parlare mi ha prestato la sua copia...e quindi è grazie a loro che ho potuto leggere un romanzo di tale bellezza e spessore.

Protagonista e voce narrante della vicenda è Nina, donna ucraina di quarant'anni, che ritrovatasi sul lastrico, per permettere alla figlia Kàtja di studiare medicina, decide a malincuore di abbandonare la vita che si era costruita a Kiev, lasciando al loro destino la figlia appena diciottenne e il marito costretto a letto da una malattia degenerativa. 
Così con una piccola valigia e alcuni libri, tra cui i volumi dei racconti di Cechov, parte per il paese di Macerata, dove diviene la badante di Mariangela.

Sola, in un luogo che non conosce, Nina occupa il tempo libero leggendo il suo amato Cechov e studiando nella biblioteca dell'Istituto di Slavistica dell'Università di Macerata, ed è proprio in una di queste occasioni che attira l'attenzioni di Giulio De Felice docente di Lingua e Letteratura Russa, il quale affascinato dalla passione e dall'amore di Nina per la letteratura e per l'autore quale Cechov, le offre la cattedra vacante di Letteratura Russa per gli studenti del secondo anno.

Davanti a tale offerta Nina si trova in difficoltà: da una parte vorrebbe accettare perché finalmente la vita le ha dato l'opportunità che in cuor suo sognava, ma dall'altra si sente crudele nei confronti di Kàtja (la quale nutre per la madre una sorta di disprezzo, credendo che abbia abbandonato lei e il padre per una vita migliore) e nei confronti del marito, il quale ormai è sul punto di morte.

Sarà la prima a prevalere nel cuore di Nina, portandola a restare per un altro anno lontana da casa, destreggiandosi tra il lavoro all'università e quello di donna delle pulizie nel retrobottega di un piccolo negozio; ma sempre con il desiderio di dare alla figlia un futuro migliore e diverso dal suo.

Ma d'altro canto le ragioni e gli sforzi di Nina non vengono percepiti e capiti da Kàtja, la quale, dopo la morte del padre, si allontana ulteriormente dalla madre, incolpandola delle decisioni prese da quest'ultima e senza volerne capire le reali motivazioni.

Ritornata a Kiev, terminato il suo mandato, Nina riacquista la vita di prima, cercando di recuperare il rapporto con la figlia, anche se con pochi successi, visto che nell'animo di Kàtja risiede ancora quel risentimento nei confronti della madre, che verrà placato solo con delle risposte, alle quali nemmeno Nina ne ha.
E solo dopo otto anni avrà il coraggio di tornare in Italia, grazie all'invito del professore De Felice ad un convegno di Letteratura Russa, e rivivere anche per poco quell'opportunità che tanti anni prima l'aveva resa felice.

Di questo romanzo non si può che amare ogni singola parola, emozione e cosa: la passione viscerale di Nina per la letteratura e Cechov, le difficili decisioni di quest'ultima in quanto donna e madre, i suoi conflitti interiori, il duro rapporto con la figlia (molto simile a quello del professore De Felice con il figlio), la voglia di riscatto attanagliata dalla paura di tale decisione, e il rapporto tra Nina e il professore: un rapporto bellissimo e intimo ma che rimarrà quieto e non avrà mai la miccia per divampare.

Non trovo le parole per descrive la scrittura e la narrativa di Giulia Corsalini, posso solamente dire che ci troviamo davanti ad una scrittura intima, emozionante, dirompente...che porta il lettore ad immedesimarsi in Nina e a provare le sue stesse emozioni.

Si tratta di un romanzo che una volta iniziato ti rapisce con ogni senso e non ti permette di posarlo fino al momento in cui la protagonista termina di parlare.

Anche se risulterà superfluo vi consiglio caldamente questo libro, è una di quelle letture che prima o poi va affrontata e che ti lascia un dolce tepore nel cuore.


Sono stata un'appassionata lettrice di Cechov: tutto questo è come se lo avessi sempre presagito.


Siamo arrivati alla fine...correte ad innamorarvi di Nina e della sua storia.

Vi aspetto alla prossima recensione!

Rachele❤



venerdì 26 febbraio 2021

 Recensione: Carrie


Titolo: Carrie
Titolo originale: Carrie
Autore: Stephen King
Casa Editrice: Bompiani
Prima pubblicazione: febbraio 1977
Pagine: 224
Prezzo: ebook 6,99 €/cartaceo 12,35 €
Link d'acquisto: Clicca Qui
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Trama: Carrie è un'adolescente presa di mira dai compagni, ma ha un dono: può muovere gli oggetti con il potere della mente. Le porte si chiudono, le candele si spengono. Un potere che è anche una condanna. E quando, inaspettato, arriva un atto di gentilezza da una delle sue compagne di classe, un'occasione di normalità in una vita molto diversa da quella dei suoi coetanei, Carrie spera finalmente in un cambiamento. Ma ecco che il sogno si trasforma in un incubo, quello che sembrava un dono diventa un'arma di sangue e distruzione che nessuno potrà mai dimenticare.

Morton Cratzchbarken, in un intervento (per sua ammissione sensazionalistico) al Simposio Nazionale dei Fenomeni Psichici dell'anno scorso, ha detto che i due eventi più sbalorditivi del ventesimo secolo sono stati l'assassinio di Kennedy nel 1963 e la catastrofe di Chamberlain nel maggio del 1979.

Buon pomeriggio miei cari lettori e bentornati sul blog!

Dopo tempo, e molta perplessità, ho deciso di affrontare il mio più grande ostacolo da lettrice: quello di avvicinarmi ad uno degli autori più rinomati al mondo e maestro assoluto del genere horror, ovvero Stephen King.

E per approcciarmi ho deciso di leggere le sue opere in ordine cronologico; per questo motivo mi sono cimentata nella sua primissima pubblicazione, e anche la più breve, ovvero Carrie.
E la cosa più scioccante è che mi è piaciuta come lettura, l'ho veramente apprezzata, tanto da dargli quattro stelle.

A differenza di altri romanzi noti di King, questo non lo si può definire, a mio parere, un libro horror; lo definirei più un romanzo che si addentra nella vita di una cittadina, in particolar modo dei suoi aspetti negativi, trattando dei temi molto attuali ed estremamente forti, aggiungendovi un pizzico di paranormale e "terrore".

Dalle opere di King sono stati tratti numerosissimi film, e anche per Carrie non è stata fatta eccezione, quindi più o meno tutti, o per il libro o per i film, conosciamo la storia trattata al suo interno.

Si tratta infatti di una storia molto monotona, priva di colpi di scena, e priva anche della componente horror; è più la descrizione del fatto di cronaca nera (naturalmente inventato), riportato alla luce grazie a testimonianze, studi, rapporti della polizia, romanzi, del caso Carrie White.
E questo fatto di cronaca viene alternato alla storia vera e propria raccontata da un narratore esterno.

L'intera vicenda ruota attorno alla figura di Carrie White e della piccola comunità di Chamberlain, cittadina fittizia del Maine.
Carrie è una giovane ragazza derisa e bullizzata, fin da piccola, dai suoi compagni di classe, perché diversa da loro.
Orfana di padre e con seri problemi relazionali, come se non bastasse a casa è vittima delle numerose sevizie della madre, una fanatica religiosa, la quale vede in Carrie, fin dalla nascita, la presenza del demonio; portandola ad odiare la figlia e a cercare in tutti i modi di porre fine alla sua vita.
Vittima di scherzi di ogni genere da parte delle sue compagne capitanate da Christine Hargensen, lo stereotipo della ragazza carina, viziata e cattiva; Carrie si ritrova a vivere una vita fatta di violenza, derisione e indifferenza.

Ma la verità è che Carrie è davvero diversa da tutti quanti; fin dai tre anni, con l'episodio delle pietre, ha sviluppato dei poteri telecinetici (ereditati dalla nonna), emersi in modo prorompente con l'avvento delle sue prime mestruazioni.
Questi poteri, che la madre associa al demonio, provocano in Carrie una sorta di benessere, ma allo stesso tempo la rendono estremamente debole, a mano a mano che diventano sempre più forti e controllati.

In contrapposizione alla figura di Christine, troviamo quella di Sue Snell, la quale provando pena e sensi di colpa nei confronti di Carrie, decide di fare un gesto carino nei suo confronti chiedendo al fidanzato Tommy Ross, di portare la ragazza al ballo, e farla sentire uguale agli altri per una sera.
Dopo molta titubanza, Carrie, andando contro il volere della madre, accetta l'invito e si prepara a vivere una serata diversa al fianco del ragazzo più popolare della scuola.

Ma come si può immaginare, dietro ad una gesto tanto gentile, si nasconde lo scherzo più crudele architettato da Christine con l'aiuto di Billy Nolan, suo fidanzato, con lo scopo preciso di rovinare la serata alla povera Carrie, rendendola ridicola davanti a tutta la scuola.
Sarà questa crudeltà che porterà al crollo psichico di Carrie e all'inizio della tragedia che coinvolgerà l'intera cittadina, e che non potrà mai essere dimenticata.

Nel corso della lettura possiamo notare come il personaggio di Carrie, a causa delle sevizie della madre, del suo bigottismo religioso e delle angherie subite dai compagni, diventi sia vittima sia carnefice. Come in poco tempo da docile e innocua ragazza, diventi la personificazione del male...

In questo romanzo King tratta, in particolare, due temi molto forti e tutt'ora attuali: il bullismo nei confronti delle persone che vengono reputate diverse, e il fanatismo religioso che come in questo caso sfocia nella follia più totale. E questi due temi sono rappresentati della figure di Carrie e di sua madre Margaret, le quali sono caratterizzate molto bene da risultare inquietanti e catturare il lettore, suscitando in esso emozioni molto forti e contrastanti, come dolore per le sorti della giovane Carrie e l'odio più profondo per la madre e la sua mentalità chiusa e malata.

Devo essere sincera, è stato un ottimo approccio alla scrittura dell'autore...adesso non mi resta che continuare ad addentrarmi nel mondo del maestro del genere horror!

In conclusione, se come me volete avvicinarvi alla scrittura di King, vi consiglio di partire da questa lettura, non ne rimarrete delusi!

"Cos'è successo dopo?"
"Dopo? Be', dopo a Chamberlain è arrivato il Demonio."

Siamo arrivati alla fine...se non l'avete ancora fatto, leggete questo romanzo!

Vi aspetto alla prossima recensione!

Rachele👣






sabato 23 gennaio 2021

 Recensione: La bambina che amava troppo i fiammiferi


Titolo: La bambina che amava troppo i fiammiferi
Titolo originale: La petite fille qui aimait trop les allumettes
Autore: Gaétan Soucy
Casa Editrice: Marcos Y Marcos
Prima pubblicazione: febbraio 1998
Pagine: 189
Prezzo: //
Link d'acquisto: //
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama: Escono per la prima volta nel mondo dopo la morte del padre tiranno che li teneva segregati in un castello.
Parlano una lingua fatta di brutalità e poesia purissima; custodiscono un segreto atroce.

Mio fratello e io abbiamo dovuto prendere l'universo in mano una mattina poco prima dell'alba perché papà era spirato all'improvviso.

Buongiorno miei cari lettori e bentornati sul blog!

Non c'era modo migliore d'iniziare il 2021 se non con la lettura di un libro unico nel suo genere, nella storia e nella scrittura; un cinque stelle meritato dall'inizio alla fine.
Il romanzo che ha inaugurato l'anno nuovo è stato La bambina che amava troppo i fiammiferi di Gaétan Soucy; una favola gotica con sfumature macabre ed estremamente crude, ma che mi ha affascinata fin dall'inizio per il titolo e la storia narrata al suo interno.

In un tempo non ben definito due ragazzi, vittime inconsapevoli dei soprusi del padre despota e violento, dopo la morte di quest'ultimo, trovato impiccato nella camera da letto, si ritrovano per la prima volta ad affrontare il mondo reale che li aspetta all'esterno del loro rudere solitario, che tra le sue mura cela un segreto atroce.

Cresciuti con un padre violento, il quale non faceva altro che bere, riempirli di botte e piangere in cantina; le loro uniche compagnie erano una piccola ranocchia (usata come giocattolo) e la grande biblioteca del castello, la quale conteneva le opere di Spinoza, Saint Simon e i romanzi cavallereschi.

Ed è con la morte del padre che parte la narrazione della storia, raccontata in prima persona dal fratello maggiore, il quale svolgendo il ruolo di segretario (o meglio segretariano come dice lui) mette per iscritto la storia della sua famiglia, tra passato e presente, portando così alla luce la vicenda di una famiglia logorata e marcia dall'interno.

Ed è proprio quando quest'ultimo si reca al villaggio per cercare una cassa da morto per potervi seppellire il padre, che le prime credenze si sgretolano sotto i nostri occhi...mostrandoci una realtà completamente diversa da quella che il narratore ci racconta.
Si tratta, infatti, di una realtà distorta e molto cruda agli occhi esterni.

Il bello di questo romanzo è il fatto che lo si legge convinti delle proprie idee per poi, pagina dopo pagina, vedersi sgretolare sotto gli occhi le certezze iniziali, dando vita ad una storia opposta a quella che si era pensata...una storia fatta di reclusione, privazioni, soprusi, colpe da espiare, verità celate e macabri segreti.

Oltre alla maestrale struttura e trama della vicenda, quello che rende unico il romanzo è lo stile scelto dall'autore.
Infatti ci troviamo davanti ad uno stile singolare (poco consono nei romanzi), il quale alterna un linguaggio sgangherato e scurrile, con un linguaggio aulico e poetico.

Questa scelta di stile non è presa a caso, anzi la fa propria del protagonista, il quale avendo imparato a leggere e scrivere sui volumi della biblioteca di famiglia, mostra di non avere una padronanza di linguaggio corretta, che al lettore risulta stonata.

Però è proprio questo il punto forte del romanzo: la presenza di un linguaggio stonante e "petroso" che ci fa addentrare nel pieno di una vicenda macabra e surreale dal finale ancora più agghiacciante.

E la cosa più strabiliante è che nel corso della lettura ci poniamo delle domande, alle quali non vogliamo altro che trovare risposta...

Cos'è il Giusto Castigo che si trova in cantina?

Chi è la bambina che amava troppo i fiammiferi?

Qual'è il gioco pericoloso che si è trasformato in tragedia?

Ma soprattutto...

Qual'è l'orrendo segreto che nasconde il rudere?

Queste domande troveranno una risposta solo nel corso della lettura di questa favola gotica, dai risvolti agghiaccianti e quasi al limite della decenza.

Si tratta di un romanzo intenso e difficile da dimenticare in tutta la sua totalità.
Ma allo stesso per la storia narrata al suo interno e per il linguaggio usato, non è una lettura da tutti; però la consiglio vivamente a chi non ha paura di affrontare uno stile ostico e una storia che farà accapponare la pelle, tenendovi incollati alle pagine fino alla fine.

In conclusione vorrei ringraziare la persona senza la quale non avrei mai letto e amato questo romanzo.
Si tratta di un regalo del tutto inaspettato, con tanto di dedica, fattomi da una persona che poco a poco è riuscita a scalfire il mio cuore e ad occuparne un posto sempre maggiore; il quale sin da subito ha capito che per stupirmi e rendermi felice non serve qualcosa di ostentato, ma semplicemente un piccolo gesto fatto per farmi sorridere e sentire amata, come in questo caso...un libro che desideravo, con all'interno una frase di un autore che adoro.

Eppure era un detto di mio padre che i piccoli san tommaso finiscono col dar fuoco ai vestiti di qualcuno a forza di non credere che giocare con i fiammiferi è pericoloso.

Siamo arrivati alla fine...se volete approcciarvi ad una lettura diversa dal solito, questo romanzo fa al caso vostro...

Vi aspetto alla prossima recensione!

Rachele🔥







venerdì 27 novembre 2020

 Review Party: I miracoli del Cuore


Titolo: I miracoli del Cuore
Autore: Irene Pistolato
Casa Editrice: Independently published
Prima pubblicazione: 17 novembre 2020
Pagine: 341
Prezzo: ebook 0,99 €/ cartaceo 10,00 €
Link d'acquisto: Clicca qui
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Trama: Mattia, dopo un fallimento professionale, accetta un incarico come medico di base a Rocca di Neve, un paesino di ottocento anime ai piedi delle montagne. Ha bisogno di cambiare aria e vita, di ritrovare se stesso. Ed è proprio a Rocca di Neve che finalmente si sente a casa e utile alla comunità che sembra proprio aver bisogno di lui in tutti i sensi. Gli abitanti di Rocca di Neve sono invadenti, impiccioni e un po' troppo pettegoli, qualcuno si metterà in testa persino di trovargli moglie, combinandogli appuntamenti al buio. Ci si mette anche il destino a giocargli tiri mancini per farlo capitolare, facendogli soccorrere una ragazza scivolata sul ghiaccio. E se quel piccolo borgo arroccato, oltre a fargli trovare il suo posto nel mondo e ad aiutarlo a fare pace con il suo passato, gli regalasse anche l’incontro più interessante di sempre?

Non avrò le doti di mio padre, non sarò mai un chirurgo di fama nazionale come lui, ma posso essere il medico di cui gli abitanti di Rocca di Neve hanno bisogno.

Buongiorno mie cari lettori e bentornati sul blog!

Ormai manca meno di un mese a Natale e per entrare nel pieno di questa magica festa, oggi sono qui a parlarvi dell'ultimo romanzo di Irene Pistolato.
Mi riferisco a I miracoli del Cuore, una bellissima commedia natalizia dove non mancheranno amore, risate e aria di magia.

Dopo aver fallito agli occhi di suo padre, Mattia decide di lasciare la caotica Milano e trasferirsi a Rocca di Neve, paesino di ottocento abitanti situato in mezzo alle montagne, e prendere il posto vagante di medico di base.
In questo nuovo paese, dove si respira aria natalizia tutto l'anno, Mattia decide di rifarsi una vita lasciandosi alle spalle Milano, la cardiochirurgia, e la delusione sia sua sia di suo padre.

E sarà qui che dopo poco tempo si sentirà finalmente a casa, questo grazie anche all'ospitalità di Ingrid e suo marito Franco, proprietari della locanda dove alloggia, e di tutti gli abitanti del paese, i quali vedono in Mattia la persona pronta a salvarli in qualsiasi occasione.

Inoltre la dolce Ingrid, presasi a cuore la situazione sentimentale del loro nuovo medico, decide di organizzare diversi appuntamenti al buio per trovargli la donna ideale...peccato che la fatica di Ingrid non verrà ripagata in alcun modo.

Infatti, complice una lastra di ghiaccio, Mattia si troverà tra le braccia la dolce e affascinante Elisa, anch'essa trasferitasi da poco a Rocca di Neve, e insegnante d'asilo.
Da quel momento in poi gli occhi di Mattia saranno solo per Elisa, la quale ama il suo lavoro e i bambini, in particolare Tommaso, bambino di cinque anni con una brutta situazione famigliare.

Dopo diversi malintesi, passeggiate al chiar di luna, abitanti invadenti e pettegoli, tra i due ragazzi scatta la scintilla dell'amore e della passione.

Elisa e Mattia, sono due anime molto simili che si sono trovate e completate.
Infatti entrambi arrivano a Rocca di Neve per sfuggire a un passato doloroso, cercando di rifarsi una vita e trovare la felicità e un posto nel mondo.

E forse Rocca di Neve è proprio il posto giusto!

Si tratta di una storia molto dolce e romantica, i due protagonisti si innamorano al primo sguardo e poco a poco alimentano la scintilla del loro amore, facendola diventare il fuoco che riscalda i loro cuori e le loro anime.

Ho apprezzato molto questa storia, ideale per passare un pomeriggio avvolti nella coperta, sorseggiando una cioccolata calda, e lasciandosi trasportare dalla scrittura dell'autrice nel magico paese di Rocca di Neve ed essere uno degli ottocento abitanti.

E' un romanzo che consiglio caldamente per entrare appieno nell'atmosfera natalizia!

Mi è bastato venire a Rocca di Neve per ritrovare me stesso, la gioia di vivere e di amare.

Siamo arrivati alla fine...lettura ideale per questo Natale!

Vi aspetto alla prossima recensione!

Rachele


giovedì 19 novembre 2020

 Recensione: Maddalena Bipolare


Titolo: Maddalena Bipolare
Autore: Ornella Spagnulo
Casa Editrice: Golem Edizioni
Prima pubblicazione: 22 ottobre 2020
Pagine: 160
Prezzo: ebook 5,99 €/ cartaceo 13,30 €
Link d'acquisto: Clicca Qui
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama: Maddalena in realtà si chiama Sabrina ma, durante le sue crisi maniacali, crede di essere la reincarnazione di vari personaggi storici tra cui, in particolare, Maria Maddalena. È una giovane e bella ragazza, affetta da disturbo bipolare, sedotta da un medico conosciuto in una clinica psichiatrica. Lui nega anche a se stesso l'attrazione per la sua paziente e quindi le propone di intraprendere insieme, una volta uscita dalla clinica, un cammino di psicoanalisi, che però porterà i due a confrontarsi con la loro irrimediabile attrazione reciproca. 

"Che cosa vedi nel tuo futuro, Sabrina?"
"Amore", risposi.
E andò via.

Buongiorno miei cari lettori e bentornati sul blog!

Eccoci oggi con una collaborazione con la casa editrice Golem Edizioni, la quale ringrazio per avermi dato la possibilità di leggere e recensire una loro nuova uscita.
Il romanzo in questione è Maddalena Bipolare, romanzo d'esordio di Ornella Spagnulo.

La vicenda inizia con il ricovero, in un ospedale di Roma, di Sabrina Zara, ragazza affetta da disturbo bipolare, la quale durante la ricaduta si crede la reincarnazione prima di Madre Teresa di Calcutta e successivamente di Maria Maddalena (la quale l'accompagnerà per tutto il romanzo).

Per aiutarla verrà trasferita in una clinica privata, da lei soprannomina "clinica dei matti": qui i pazienti vengono trattati in maniera più rispettosa ed aiutati con i loro problemi; e dove attraverso dei test le verranno diagnosticati sia la somatizzazione sia il disturbo istrionico della personalità.

E' proprio durante il ricovero che Sabrina fa la conoscenza di Guido La Porta, giovane primario della clinica e niente meno che lo psichiatra che prenderà a cuore il suo caso.
Saranno proprio le visite fuori orario, le chiacchierate, la passione comune per le poesie di Alda Merini, la premura e i complimenti, che porteranno Sabrina ad innamorarsi di Guido, nonostante lei sia fidanzata con Lucio, il quale si preoccupa più della sua professione di pittore di strada in piazza Navona, piuttosto che della sua fidanzata ricoverata.

La vicenda, narrata dalla voce delicata di Sabrina, ci porta all'interno della sua mente e del suo desiderio di essere amata; e del suo innamoramento nei confronti dello psichiatra e dal quale crede di essere ricambiata, visto gli atteggiamenti ambigui che mostra nei suoi confronti.

Quindi poco a poco entriamo sempre più in sintonia con i pensieri e l'emozioni di questa giovane ragazza, e dei suo disturbi che la portano ad avere una vita completamente diversa da quella che si era immaginata.
Inoltre attraverso la lettura dei sogni, nei quali lei ricopre il ruolo di Maria Maddalene e lo psichiatra quello di Gesù; e delle numerose email che fa recapitare sia alla casa di cura sia a Guido, riusciamo a comprendere la fragilità di una ragazza che vorrebbe essere come tutte le altre.
Ci sono anche momenti molto poetici e profondi nei quali si manifesta l'essenza di Sabrina, che si definisce lei stessa "malata d'amore" ed è alla ricerca di un amore unico e sincero.

Leggendo il libro ritroviamo numerosi riferimenti alla storia di Sabina Spielrein e  Carl Gustav Jung ( infatti vi sono citazioni tratte dal film Prendimi l'anima, pellicola biografica della loro relazione amorosa).
Inoltre all'interno del romanzo non mancano i richiami alla grande poetessa Alda Merini, passione sia di Sabrina sia di Guido, della quale sono riportate diverse poesie.

Maddalena bipolare anche se breve, con le sue 160 pagine, ci porta alla scoperta di un mondo differente dal nostro, quello delle persone con disturbi mentali, le quali molto spesso risultano essere più sensibili e vere rispetto a tutti gli altri...un po' come Sabrina che con la sua voce ci mostra la sua essenza senza filtri e senza nascondere la sua vera personalità.

Si tratta di un romanzo poetico e toccante, lo consiglio a tutte le persone che vogliono cimentarsi nel tema della psiche e di tutte le sue sfaccettature, e desiderano leggere qualcosa di reale e scritto da una persona fragile e sensibile, ma allo stesso tempo forte.

Chissà, nell'altra vita. Se ci sarà. Se quella delle reincarnazioni non è solo una follia.

Siamo arrivati alla fine...date una possibilità a questo romanzo!

Vi aspetto alla prossima recensione!

Rachele


lunedì 9 novembre 2020

 Review Party: Fotografie in Re Maggiore


Titolo: Fotografie in Re Maggiore
Autore: Claudia Bresolin
Casa Editrice: Literary Romance
Prima pubblicazione: 22 ottobre 2020
Pagine: 367
Prezzo: ebook 1,99 €/ cartaceo 16,15 €
Link d'acquisto: Clicca Qui
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Trama: Un appartamento, due amiche che, mano nella mano, corrono alla ricerca della serenità. Elisa è una ragazza semplice, da sempre innamorata del suo fidanzato, con un lavoro sicuro ma senza stimoli. Livia è piena di vitalità, ama l’amore e la sua sfuggevolezza, forse anche per questo ha una relazione con un uomo sposato. Ma la vita le mette di fronte a delle scelte, a ostacoli diversi, come il fortuito incontro con Mattia che farà nascere qualcosa di inaspettato nel cuore di Livia; o l’incognita del futuro quando il lavoro che ami e odi allo stesso tempo, non è più tuo. Nuove esperienze, balli in maschera, pub, amiche più o meno simpatiche… tante risate, qualche pianto, inaspettati tradimenti e… baci rubati.

Elisa mi avrebbe uccisa lentamente. Forse la pittura romantica avrebbe potuto metterla di buon umore, dovevo solo decidere se dirle della cena dopo la mostra quando soddisfatta mi avrebbe forse perdonata, o prima, così da poterla sedare a suon di colori a olio e paesaggi.
Forse l'avrei dovuta portare anche in libreria, non mi avrebbe mai uccisa di fronte alla Woolf e a Stendhal.

Buon pomeriggio miei cari lettori e bentornati sul blog!

Oggi sono qui per parlarvi del romanzo di una scrittrice molto promettente, che ho avuto la possibilità di leggere grazie alla disponibilità della casa editrice.
Il romanzo in questione è Fotografie in Re Maggiore di Claudia Bresolin.

Con sfondo la città di Roma la vicenda vede protagoniste Livia Fei ed Elisa Nobili, amiche e coinquiline, alle prese con le loro rocambolesche relazioni amorose.

Leggendo il romanzo quello che viene messo in risalto è come Livia ed Elisa siano in realtà l'una l'opposto dell'altra, come il bianco e il nero, ma allo stesso tempo si completino a vicenda.
Infatti da una parte abbiamo Elisa, la quale è fidanzata da ormai dieci anni con Andrea, ragazzo storico di cui è innamorata, e che non sognerebbe mai di lasciare o tradire.
Ragazza amante della musica, che da tempo lavora come commessa in un negozio di strumenti, dopo aver abbandonato il sogno di diventare una cantante.
Dall'altra parte troviamo Livia ragazza più libertina, la quale da tre anni ricopre il ruolo di amante (cosa che le va più che bene) di Leonardo Musa, famoso pianista sposato con Miriam, una donna che non ama.
Lavora come editor in una casa editrice, anche se il suo sogno sarebbe quello di diventare una fotografa.

Quindi all'interno del romanzo vediamo due donne alle prese con amori non semplici, e desideri non realizzati.

Se da una parte Elisa ama Andrea, in cuor suo sa di non vivere appieno la sua vita ed il suo amore, trovandosi a volte annoiata e amareggiata dalla solita monotonia, e anche sofferente per i continui litigi.
Situazione simile per Livia, alla quale va benissimo il ruolo di amante di un uomo più grande, dal quale non vuole nulla di più..ma la situazione si complica quando incontra Mattia Spada, ragazzo della sua età, che la salva da un macchinario in palestra, e le propone delle lezioni di tennis (di cui è maestro).
Livia si trova così all'interno del tipico triangolo amoroso: da una parte Leo e il loro amore corrisposto; dall'altra Mattia e la sua tenacia nel conquistarla e farla sua.

Sia Livia sia Elisa sono un vero disastro in amore...ma almeno hanno la loro amicizia a consolarle!

Si tratta di un romanzo che presenta i punti di vista di due donne tenaci, le quali cercano di affrontare i problemi della vita giorno per giorno...sapendo di poter contare l'una sull'altra.
Inoltre all'interno della vicenda non viene narrata la solita storia...in questa vengono trattati i lati complicati dell'amore e tutte le loro conseguenze.
Si potrebbe dire che questo è un romanzo reale, dove l'amore non è tutto rose e fiori, anzi viene quasi superato dall'amicizia tra le due donne.
Infatti in tutta la vicenda è il legame profondo tra Livia ed Elisa che prevale sulle loro rispettive e abitudinali relazioni.

Ho trovato la narrazione delineata e travolgente, anche lo stile di scrittura era in perfetta armonia con essa; inoltre ho apprezzo l'aspetto caratteriale e psicologico dei personaggi, che li ha resi reali con i loro pregi e difetti.

Si tratta di una lettura altamente consigliata!

"In molti sostengono che la tonalità re maggiore sia più adatta all'allegria, ai trionfi; quella minore invece per la tristezza e la nostalgia."

Siamo arrivati alla fine...non perdetevi questa lettura!

Vi aspetto alla prossima recensione!

Rachele🎹


sabato 31 ottobre 2020

Recensione: Il battello del Delirio


Titolo: Il Battello del Delirio
Titolo originale: Fevre Dream
Autore: George R.R. Martin
Casa Editrice: Mondadori
Prima pubblicazione: ottobre 2017
Pagine: 401
Prezzo: ebook 6,99 €/ cartaceo 14,25 €
Link d'acquisto: Clicca Qui
Valutazione: ⭐⭐⭐½
Trama: St Louis, 1857. 
Dopo aver perso la sua flotta commerciale e ormai sull'orlo della bancarotta, il burbero capitano Abner Marsh accetta l'offerta di uno straniero bizzarro, Joshua York, che non solo si offre di rilevare metà delle quote della compagnia, ma anticipa anche il denaro per costruire un nuovo battello, il più lussuoso e veloce mai visto lungo il Mississippi, battezzato Fevre Dream. Poche le condizioni poste: non disturbare mai York durante il giorno ed eseguire sempre alla lettera i suoi ordini, per quanto insoliti, senza fare domande. Tutto sembra andare per il meglio. Ma, a mano a mano che il battello discende il tortuoso corso del fiume, Marsh si insospettisce sempre di più. Perché York si mostra soltanto di notte? E cos'è quel vino nerastro dall'aspetto disgustoso con cui lui e i suoi amici si dissetano ogni sera? Marsh decide di andare in fondo al mistero di Joshua York; ancora non sa di essersi unito a una spedizione più sinistra del suo peggiore incubo, e del più irrealizzabile sogno dell'umanità.

Un oscuro personaggio assetato di sangue,
un misterioso battello che percorre il Mississippi.

Buon pomeriggio miei cari lettori e bentornati sul blog!

Oggi, per la giornata di Halloween, voglio parlarvi di un libro letto quest'estate, il quale non mi ha convinto appieno.

Il romanzo in questione è Il Battello del Delirio di George R.R. Martin, scrittore di fama internazionale per la serie Le cronache del ghiaccio e del fuoco.
Si tratta di un libro autoconclusivo con al suo interno elementi che richiamano la letteratura gotica e quella del terrore.

Il capitano Abner Marsh è rovinato dopo che una serie di sfortunati eventi hanno portato al declino della sua società di battelli.
Ma proprio nel momento del bisogno la speranza viene a bussare alla sua porta, infatti lo straniero Joshua York gli propone di diventare soci e costruire il battello più veloce che abbia attraversato il Mississippi.
In cambio del nuovo battello, battezzato Fevre Dream, Joshua chiede al capitano la discrezione assoluta su certi suoi atteggiamenti, ma soprattutto la totale obbedienza a determinati ordini.

Un po' riluttante Abner accetta, e in poco tempo sotto gli occhi vede nascere il battello dei suoi sogni, pronto ad attraversare il fiume in direzione di New Orleans.
Ma una volta salpati, poco a poco, la mente e l'anima del capitano Marsh vengono invase da numerosi dubbi e domande (alle quali sa perfettamente che non avrà risposta) tutte riguardanti il misterioso York...

Perché esce dalla sua cabina solo al calar del sole, cos'è quella strana bevanda che lui, e i suoi amici, bevono sempre...e soprattutto perché una serie di cruenti omicidi coincidono con le sue sparizioni lungo le paludose sponde del Mississippi?

Queste domande sembrano essere condivise sia dalla ciurma sia dai passeggieri del battello, che vedono York e i suoi amici come creature fuori dal comune...caratterizzati tutti dalla pelle diafana e fredda e il rifiuto per la luce del sole.

Come presto capirà anche il capitano Marsh...il suo socio è un vampiro, ma di quelli buoni e in lotta contro uno dei vampiri più potenti e cattivi della sua specie...
Infatti quello che sta succedendo, all'insaputa degli umani, è una lotta tra Joshua e Julian...due facce della stessa medaglia...entrambi vampiri millenari, ma con scopi diversi.

Da una parte abbiamo Joshua che dopo studi e ricerche è riuscito a trovare la bevanda perfetta per distruggere la "Febbre" che rende dipendenti, tutti i vampiri, dal sangue umano; mentre dell'altra parte troviamo Julian, il quale non vuole rinunciare alla sensazione di bere, direttamente dalle vittime ancora in vita, la loro linfa vitale, perdendo così il potere sulle creature della notte.

Quindi con sfondo il Mississippi e la sua aura cupa e spaventosa, la vicenda vede protagonisti Joshua York con al suo fianco (nonostante tutto) il suo socio/amico Abner Marsh in contrapposizione a Damon Julian e il suo tuttofare Billy in una lotta verso il potere, con la vittoria del bene e la fine della "Febbre".

Quindi leggendo il romanzo c'è solo una la domanda che popolerà i vostri pensieri...riuscirà Joshua a predominare su Damon e porre fine alla "Febbre"?

Nonostante non abbia apprezzato appieno questo romanzo, non posso evitare di constatare che al suo interno, oltre alla maestria nella descrizioni di luoghi e personaggi, Martin riesce a trattare temi forti ed importanti come quelli della schiavitù e del razzismo...che vediamo personificati nella ciurma e nei servitori del battello.
Inoltre ho apprezzato come l'autore abbia dato una figura diversa al vampiro...descrivendolo come un'evoluzione della razza umana ( e non una creatura sovrannaturale) e incline alle stesse abitudini del popolo umano, tranne per l'esposizione al sole.
Ma più di tutti ho apprezzato i sottili riferimenti ad altri autori importanti come Bram Stoker per la figura del vampiro (infatti anche Martin lo descrive come uno di classe sociale alta, dalla pelle diafana e fredda e sensibile alla luce del sole) e Mark Twain per l'ambientazione dell'intera vicenda lungo il corso del Mississippi (elemento ricorrente nei romanzi per ragazzi di Twain).

Si tratta di una lettura consigliata per gli amanti del genere...soprattutto nella notte più paurosa dell'anno!

Il visitatore che viene più spesso ne tocca sempre le linee, quasi per fortuna.
Cosa strana, quel visitatore viene sempre di notte.

Siamo arrivati alla fine...se amate il genere horror-mistery e Martin non potete perdervi questo romanzo!

Vi aspetto alla prossima recensione!

Rachele🎃